Le parole di Fiorello dopo la morte di Pippo Baudo
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

“Ma dove stiamo andando”: le parole amare di Fiorello dopo la morte di Pippo Baudo

Rosario Fiorello

Alla camera ardente di Pippo Baudo, Fiorello ricorda il loro legame con la Sicilia e riflette sul cambiamento della televisione italiana negli anni.

Dopo il racconto sugli ultimi giorni di vita di Pippo Baudo, arriva il ricordo di Rosario Fiorello. Un omaggio intenso all’uscita della camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie, come riportato da Adnkronos, che parte dal legame con la Sicilia e si trasforma in una riflessione sulla qualità perduta della televisione italiana.

Pippo Baudo

L’orgoglio di essere siciliani come Pippo Baudo e l’aneddoto al telefono

Per Fiorello, il legame con Pippo Baudo nasce prima ancora di conoscerlo. È un legame di terra, di appartenenza, di identità. “Per noi siciliani è stato sempre un vanto, un orgoglio, anche quando non lo conoscevo, da ragazzo“, racconta con la voce rotta dall’emozione.

Il conduttore, per chi è nato in Sicilia, rappresentava un modello, un esempio di eccellenza che arrivava da sud e conquistava l’Italia intera. “Sapere di essere siciliani come Pippo Baudo ci riempiva il cuore“, continua il comico. “Lo seguivamo più degli altri, conduceva persino il festival della canzone siciliana su Antenna Sicilia, che da noi faceva il 100% di share“.

Un legame che, col tempo, è diventato personale e fatto di scherzi privati. “Quando lo chiamavo, non era mai ‘ciao Pippo, come stai?’, ma esordivo con una frase siciliana molto forte. E dall’altra parte ricevevo una risposta altrettanto forte, e ridevamo di gusto. Non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici. Questo era il nostro rapporto“, raconta.

Fiorello, l’idea di essere suo erede e il vuoto lasciato in TV

Quando gli viene chiesto chi fosse davvero Pippo Baudo, il comico esita. Le parole non bastano. “Tutto quello che è stato detto in questi giorni è vero, ma Pippo è sempre un po’ di più. Non è un semplice conduttore, direttore artistico, tredici Sanremo, pagine di televisione scritte. È qualcosa di più. Non ho un aggettivo per dire cosa rappresenti per la televisione italiana, soprattutto per la Rai“.

Rivedendo i suoi vecchi programmi, Fiorello si è accorto di quanto la televisione sia cambiata: “Mi sono detto: ‘Ma dove stiamo andando? Questa è la televisione’. Un pezzo musicale con Zarrillo, Mia Martini e Giorgia che durava 10 minuti, oggi non lo puoi fare più. Un monologo di 15 minuti, neanche. Una sigla di 5 minuti ti direbbero che sei pazzo. Invece io mi sono goduto quelle pause stupende, quei racconti. Abbiamo perso di vista la grandissima televisione di cui Pippo è stato l’artefice numero uno“. Infine, lo showman – come Carlo Conti – rifiuta l’idea di essere un suo erede : “Non io, non io“.

Leggi anche
Bonus affitto giovani under 31: come ottenere fino a 2.000 euro l’anno

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 18 Agosto 2025 14:45

Bonus affitto giovani under 31: come ottenere fino a 2.000 euro l’anno

nl pixel